Molto curiosi e sempre intriganti gli articoli de Il Post che in questa settimana ha dedicato un servizio ad un tema non troppo gettonato: quello della sostituzione degli attori morti durante le riprese del film o della serie tv. Come si va avanti? Si getta tutto alle ortiche e si cambia attore o si tenta qualche altro stratagemma?
Una curiosità in tutto e per tutto che ha una risposta semplice: ovvero, se l’attore muore viene sostituito. In realtà sono le modalità della sostituzione che possono cambiare in base alla previdenza del regista oppure sulla base della ricerca tecnologica e degli effetti speciali che garantiscono l’uso delle controfigure come se l’attore principale non avesse mai lasciato questa terra.
Ecco come Il Post introduce la trattazione dell’argomento “Cosa fare quando un attore muore durante le riprese di un film” in realtà tratto dal Washington Post.
Quando Paul Walker morì in un incidente stradale, il 30 novembre 2013, la famiglia, gli amici e i fan rimasero scioccati. Dopo il trauma iniziale, la domanda successiva fu: come avrebbe fatto la serie “Fast & Furious” a gestire la perdita di una delle sue star principali? L’attore, che aveva 40 anni, era nel mezzo delle riprese per il settimo capitolo della serie. La produzione del film si fermò per alcuni mesi, dopo i quali si decise di completare le riprese utilizzando diverse tecniche: vennero impiegati delle controfigure (i fratelli di Walker, Cody e Caleb), effetti speciali e riprese riciclate da film precedenti di Walker. Come ha funzionato? Bene, a quanto pare. Quelli che l’hanno visto dicono che le cuciture non si notano: anche guardando con attenzione, non si riesce a capire quali scene con Walker siano state montate e modificate dopo la sua morte.
Non è la prima volta che capita una cosa del genere, e per affrontare questa complicazione nel tempo sono state utilizzate tecniche diverse, dalle immagini realizzate al computer a modifiche alla sceneggiature. Questi sono alcuni esempi.