Rubati capolavori di Picasso e Modigliani al Museo di Parigi

Un furto da 500 milioni di euro, degno del più astuto tra tutti gli Arsenio Lupin della storia. Al Musée d’Art Moderne di Parigi un vetro rotto ed un lucchetto reciso. La porta della galleria si apre e 5 capolavori spariscono nel nulla poco prima dell’alba.

Nelle mani di un solo uomo – questo hanno ripreso le telecamere di sorveglianza – sono finiti “La donna con Ventaglio” di Modigliani, “L’olivier près de l’Estaque” di Georges Braque, “Nature morte aux chandeliers” di Fernand Lèger, “La Pastorale” di Matisse e “Le pigeon aux petits pois” di Pablo Picasso.



Ma secondo Pierre Cornette de Saint-Cyr – commissario delle esposizioni del Palais de Tokyo, la struttura dedicata all’arte contemporanea in cui sorge il Museo d’Arte Moderna – questa non è altro che una mossa stupida e da dilettanti.

Le immagini circolano ovunque, soprattutto in rete, sin dai primi minuti in cui è stato scoperto il furto ed è stato dato l’allarme. Si tratta di opere estremamente conosciute e di valore, impossibili da vendere a meno che non ci sia dietro un collezionista disposto a pagare un prezzo così alto pur di averle tutte per sé.

Come successe nel 2004 quando vennero sottratte due tele di Munch, tra cui quella più famosa “L’Urlo”, dalla Galleria Nazionale di Oslo, e poi ritrovate, così anche adesso Cornette è convinto che i cinque capolavori saranno recuperati.

Eppure all’appello mancano ancora diversi celebri dipinti, un Degas rubato a dicembre scorso dal Museo Cantini di Marsiglia ed una trentina di opere, tra cui un Picasso, trafugate a gennaio dalla proprietà di La Cadière d’Azur nella regione di Var.

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