Anche se c’è stato un tributo a Totti, doveroso e necessario dopo tutte le discussioni di Trigoria, la Roma non è stata abbastanza grande per questo Real in piena che ha superato i giallorossi con due goal di Ronaldo e James.
Alla Roma, come dicono tutti i giornali, si stava chiedendo l’impossibile: vincere al Bernabeu contro una delle squadre più forti del mondo. Eppure Spalletti non si è perso d’animo e ha provato a schierare in campo la migliore delle formazioni. E la Roma ha tenuto bene per tutto il primo tempo, sapendo di non dover concedere spazio per non perdere le qualificazioni.
Ci sono stati però dei momenti che in modo inequivocabile hanno fatto emergere le perle del Real, la classe dei suoi giocatori e la prepotenza di una squadra abituata a vincere e desiderosa d’imporsi sugli avversari. Sicuramente ci sono state delle occasioni sprecate sullo 0 a 0, quelle di Dzeko e Salah ma anche il Real ha sbagliato qualcosa. Alla fine dei 90 minuti di partita ha vinto la squadra più talentuosa, quella che ha subito una riorganizzazione ad opera del nuovo tecnico, il francese Zinedine Zidane, che alla sua prima vera esperienza da allenatore in un club di livello dopo l’apprendistato con la formazione B del Real, può dire di essere veramente soddisfatto.
Tutto è successo in 15 minuti, quelli che sono stati segnati dall’ingresso in campo di Lucas Vazquez che si è inventato un goal con il cross per Ronaldo, partendo da un errore della difesa giallorossa. Poi arriva anche la seconda rete e il Real ha sfiorato in almeno due occasioni anche il tris. Gli spagnoli hanno sbagliato meno e hanno portato a casa i quarti di finale.