Per Pistorius l’accusa è di omicidio colposo. A 17 mesi dall’omicidio della fidanzata Reeva Steenkamp, la giudice sudafricana Thokozile Masipa ha dichiarato che l’atleta paralimpico ha agito con negligenza.
La notte di san Valentino del 2013, Pistorius ha sparato ed ucciso la fidanzata ed ha dichiarato che si è trattato di un incidente perché pensava che in casa, in bagno, si fosse introdotto un ladro. In pochi hanno creduto inizialmente a questa versione dei fatti anche perché la storia d’amore tra i due era quasi arrivata su un binario morto dopo diversi mesi di litigi.
Eppure è stata confermata l’accusa di omicidio colposo e non quella di omicidio preterintenzionale. La giudice Masiba ha ritenuto infatti che l’atleta abbia sparato davvero pensando che nel bagno ci fosse un ladro. Pistorius ha agito con negligenza e questa convinzione gli evita l’ergastolo.
Per riassumere, rispetto all’assassinio della fidanzata, gli scenari di colpevolezza possibili erano tre: omicidio volontario, omicidio preterintenzionale e omicidio colposo. Ma per Pistorius ci sono anche altri due capi d’accusa, porto abusivo di armi e spari in luogo pubblico anche se il riferimento è in questo caso ad altri episodi della vita dell’atleta.
L’entità della pena sarà definita in ottobre ma s’intravede per Pistorius anche la possibilità di partecipare alle gare di Rio 2016. I famigliari di Reeva hanno assistito increduli a quello che è successo in aula dicendo che non si tratta di giustizia. È probabile tra l’altro che sia definita la libertà su cauzione o, in alternativa si parla di arresti domiciliari. L’obiettivo è infatti di evitare la Pretoria Central Prison, il carcere più duro del Sudafrica.
Il penitenziario in questione è quello in cui venivano spediti tutti gli oppositori del regime di apartheid, quello in cui alcuni furono per fino giustiziati. Il braccio della morte è poi stato trasformato in un museo dopo l’elezione di Nelson Mandela. Il 17 ottobre si capirà meglio la pena comminata a Pistorius ma vista la sua disabilità è probabile che siano scelti dei trattamenti detentivi meno rigidi.