Sono iniziati gli Europei di calcio in Francia ma non sono iniziati nel migliore dei modi. Al di là dei turisti coinvolti negli scontri fuori dallo stadio, torna l’ombra della guerra jihadista e dell’ISIS nel cuore dell’Europa. Ecco il fatto che più degli altri fa riflettere.
Il fatto di cronoca che è saltato agli occhi è la morte di un poliziotto e della sua compagna nella banlieu di Parigi, a Magnanville (Yvelines). I due agenti sono stati uccidi davanti alla loro abitazione da Larossi Abballa, di 25 anni. L’assassino è stato poi rintracciato e ucciso dalle teste di cuoio nella sua abitazione a Mantes-la-Jolie, poco lontano dal luogo dell’omicidio.
La cosa che sorprende è che questo ragazzo, francese, era già stato condannato tre anni fa con altre 7 persone, per via della partecipazione all’invio di jihadisti in Pakistan. Insomma una persone non proprio tranquilla e legate alle frange estreme dell’Islam. C’è naturalmente anche una componente social in questa storia. L’ultimo post del killer, su Facebook Live, il giorno precedente all’uccisione, è un video di rivendicazione. Un messaggio anche discretamente lungo in cui il giovane non soltanto rivendica le sue intenzioni ma invita gli altri jihadisti presenti in Francia ad ammazzare poliziotti, secondini, giornalisti e rapper. L’ultima dichiarazione è agghiacciante: «l’Euro 2016 sarà un cimitero».
Il procuratore Marc Trévedic ha descritto con queste parole il killer.
«Un uomo presente nei documenti islamici , imprevedibile e dissimulatore . Voleva fare la jihad , sicuro. Si era allenato in Francia ma non aveva una preparazione militare . In realtà, al momento , a parte frequentazioni sbagliate e un po’ di allenamento non c’erano i termini per poterlo perseguire penalmente. Alcuni suoi amici sono più coinvolti nella rete, avevano cercato di sdoganarlo. E lui, nel mentre, è rimasto tranquillamente in Francia ..»