Tavecchio, alla fine, è stato eletto come nuovo presidente della Figc e la cosiddetta linea “rottamatrice” di Andrea Agnelli, quella promossa dalla Juventus, è stata bloccata da un asse formato da Galliani e Lotito.
Il presidente Andrea Agnelli aveva cercato di bloccare l’elezione di Carlo Tavecchio alla presidenza della Figc. Alla luce del risultato delle elezioni possiamo dire che la Juventus ha subito la seconda sconfitta politica in 18 mesi. Prima dell’opposizione a Tavecchio la Juventus aveva lottato per la successione di Maurizio Beretta. Nell’elezione di Tavecchio non sono mancati momenti di tensione. Agnelli ha lasciato l’assemblea elettiva subito aver espresso il suo voto. Con lui si sono schierate soltanto altre 9 squadre.
Benché Carlo Tavecchio abbia lottato per la presidenza della Figc con Demetrio Albertini, quello che emerge non è la sconfitta dell’ex calciatore nazionale ma la fine della linea rottamatrice di Agnelli. Ha prevalso infatti la linea Galliani-Lotito. Andrea Agnelli mette nell’elenco delle sconfitte, una seconda battuta d’arresto importante: nel 2012, infatti, aveva promosso Andrea Abodi alla presidenza della Lega di Serie B e aveva ottenuto anche l’appoggio di altri due club importanti come la Roma e l’Inter.
Abodi, in quel caso, ottenne soltanto 11 voti mentre ne sarebbero serviti 15 alle prime due votazioni e poi 14 alla terza. Anche in quell’occasione prevalse l’asse Galliani-Lotito e fu eletto Maurizio Beretta, voluto dal patron della Lazio. Nel 2012 Agnelli commentò molto duramente l’accaduto, dicendo:
“Non è corretto arrivare al consenso scambiandosi le poltrone. Siamo tornati a un calcio vecchio? E’ figlio delle dinamiche tipiche del nostro Paese. La Juve non ci sta, io non ci sto.”
Su Tavecchio, Andrea Agnelli, avrebbe avuto la strada spianata visto che il neopresidente della Figc si era messo nei guai da solo con le dichiarazioni su Optì Pogba e i mangia-banane. Invece, al momento della votazione, Agnelli è rimasto in minoranza con 18 presidenti a favore di Tavecchio e soltanto Agnelli e la Roma contro.
Contro Agnelli, in modo velato ma pungente, si sono schierati il presidente uscente Abete, il patron del Genoa Preziosi con cui Agnelli ha anche litigato e poi Lotito con cui sempre Agnelli ha avuto una discussione animata, salvo poi la smentita di entrambi.