Sono tantissimi i buoni motivi per smettere di fumare, ma purtroppo tale dipendenza affligge milioni e milioni di persone in tutto il mondo. Smettere di fumare per ridurre l’ansia è solo un motivo alquanto futile per provare a sentirsi meglio, ma è alla base per la salute fisica e mentale delle persone.
Sono state inventate le sigarette elettroniche per provare a limitare il consumo eccessivo di sigarette e avvicinare i fumatori verso la rieducazione salutare. Ecco come funzionano le sigarette elettroniche. E’ insomma un processo graduale, ma ora arriva una notizia alquanto particolare dalla McGill University sulla dipendenza da fumo.
Sono state studiate a fondo le aree del cervello in cui si manifesta il desiderio e quindi la costante dipendenza da fumo. Il tutto è collegato sia allo stimolo visivo che rievoca la memoria storica di questa sostanza e sia disponibilità di quest’ultima. In poche parole quando si nota una persona che fuma, subito una parte del cervello riattiva il desiderio di fumare, non solo perché incide anche quando qualcuno vi offre la sigaretta. La ricerca effettuata su alcuni fumatori presi come campioni ha evidenziato: “nella zona della corteccia prefrontale, che regola l’autocontrollo, risiede anche il controllo del desiderio che dipende dalla disponibilità immediata dello stimolo scatenante. Di fronte a una disponibilità immediata, si accende un’altra area cerebrale, la corteccia orbito-frontale, scatenando così il desiderio di fumare.”
Attraverso però una stimolazione, di questa zona del cervello, con l’elettroshock, il desiderio costante svanisce. Sembra una scoperta alquanto assurda ma l’elettroshock per smettere di fumare funziona realmente. E’ un’intuizione importante perché potrebbe risolvere altri tipi di dipendenze che rovinano lo stesso la salute dell’uomo.