Dopo il vento del Wind day, la pioggia di metà novembre. Incessante, tanto da mettere in ginocchio l’intera città. Passa il tempo e cambiano gli agenti atmosferici, ma resta un denominatore comune: l’Ilva. In qualche modo è sempre colpa della più grande acciaieria d’Europa. Questa volta, non sono i fumi neri, ma è l’acqua rossa a scatenare le proteste, soprattutto sul web. La pagina Facebook “Solo a Taranto” ha pubblicato la foto di un fiume dal nitido colore rosso, scattata pare proprio vicino all’acciaieria. Una notizia che sembra un déjà vu del 2013, anno in cui era circolata un’immagine simile che ancora oggi si trova in rete, ma la pagina “Solo a Taranto” ha assicurato che questa foto è proprio di ieri.
Gli utenti di Facebook e Twitter si sono scatenati in una gara di condivisioni e retweet, dando la colpa ai “minerali dell’Ilva che contaminano l’acqua”. L’azienda, però, fin dall’inizio ha predisposto tutti i lavori necessari per aspirare l’acqua in eccesso, trovando estrema difficoltà a causa delle eccessive precipitazioni. Secondo fonti vicine all’Ilva, l’area in cui si è verificato il fenomeno è completamente impermeabilizzata e circoscritta da appositi cordoli che hanno la funzione di prevenire potenziali sversamenti di materiale residuo che può depositarsi durante le operazioni di carico-scarico. A causa dei fenomeni atmosferici particolarmente intensi che hanno insistito su Taranto negli ultimi giorni, l’acqua si è accumulata in quantità straordinaria. Un lavoro cominciato sin dalle prime piogge, nel week end: già nel fine settimana, l’azienda si è attivata tempestivamente richiedendo l’intervento di una ditta autorizzata per aspirare l’acqua in eccesso. Nella sola giornata di oggi ne sono state rimosse circa 100 tonnellate. L’attività di rimozione e monitoraggio sta continuando e proseguirà anche nelle prossime ore.
La pioggia incessante non ha aiutato, anche perché non ha causato problemi solo all’Ilva e al quartiere Tamburi, ma in tutta la città.