La politica si è trovata ad affrontare un tema molto interessante e molto difficile come quello delle unioni di fatto. I diritti e i doveri delle coppie sposate sono stati estesi anche alle unioni civili. Tutto tranne le adozioni, punto sul quale i partiti si sono dati battaglia.
Senza entrare nel merito di ogni articolo, ricordando che la legge disciplina nella prima parte le unioni civili tra persone dello stesso sesso e nella seconda parte regolamenta le convivenze di fatto, vediamo quale riepilogo propone OpenPolis sull’estensione dei diritti e dei doveri delle coppie sposate anche alle coppie di fatto, omosessuali ed eterosessuali.
“Il comma 20 estende diritti e doveri delle coppie sposate (a eccezione delle adozioni), compresa la pensione di reversibilità (di cui infatti si valuta la copertura finanziaria).
Al solo fine di assicurare l’effettività della tutela dei diritti e il pieno adempimento degli obblighi derivanti dall’unione civile tra persone dello stesso sesso, le disposizioni che si riferiscono al matrimonio e le disposizioni contenenti le parole «coniuge», «coniugi» o termini equivalenti, ovunque ricorrono nelle leggi, negli atti aventi forza di legge, nei regolamenti nonché negli atti amministrativi e nei contratti collettivi, si applicano anche ad ognuna delle parti dell’unione civile tra persone dello stesso sesso.
Così per esempio anche per le unioni civili, in caso di morte di un partner lavoratore, è previsto il versamento al superstite del tfr e dell’indennità da parte del datore di lavoro. Simile al matrimonio anche la disciplina in caso di scioglimento delle unioni civili . Come per il divorzio, il giudice può riconoscere un assegno di mantenimento in favore del partner incapace di sussistenza. Rimangono invece da stabilire tramite appositi decreti attuativi le regole per la trascrizione di matrimoni omosessuali contratti all’estero.”