Il Movimento 5 Stelle dopo un grande boom nelle scorse elezioni politiche e dopo la batosta ricevuta nelle elezioni amministrative, sperava che con i festeggiamenti del Circo Massimo si riuscissero a risollevare animi e consensi. E invece.
Grillo ha dimostrato di non attirare più le folle oceaniche della prima ora. Ha ancora un grosso seguito ma sono sempre gli stessi quelli che gli accordano la fiducia. La sola fiducia di cui effettivamente il suo movimento ha bisogno. I pentastellati, d’altronde, non sono al governo e nelle amministrative non hanno conquistato capoluoghi importanti.
Le statistiche, però, parlano chiaro e se il partito di Renzi resta vicino al 40 per cento nei sondaggi e se il centro destra allargato sia a NCD, sia alla Lega Nord, spunta il 31%, per i 5 Stelle non ci sono avanzamenti: il movimento è sempre al 21%, a 18 punti percentuali di distanza da chi il Governo lo ha già conquistato.
Nessuna svolta, nessuno scossone nei sondaggi sulle intenzioni di voto agli italiani. In questi sondaggi si chiede loro se, nel momento in cui fossero chiamati alle urne per delle elezioni politiche dall’oggi al domani, voterebbero il partito che hanno sempre votato, oppure per quale partito esprimerebbero la preferenza.
Il risultato è che il Pd resta fermo intorno al 40 per cento, il Movimento 5 Stelle non va oltre il 21% e a seguire si trova Forza Italia in fase di revisione con il 16% dei consensi ma se poi si allarga tutto il centro destra anche a Nuovo Centro Destra e Lega, ecco che la compagine arriva al 31%. Per Grillo i pericoli arrivano da entrambe le parti, ma lui, si vede bene, non è mai stato uno che sta al centro.
Forza Italia è l’unico che sembra in discesa tra i primi partiti d’Italia ed è sempre più chiaro che NCD ha comunque bisogno di Berlusconi. Molto interessante sarà vedere come cambiano gli accordi nel centrodestra mentre i partiti che lo compongono restano al governo con Renzi.