Sono state raccolte oltre 50mila adesioni per la manifestazione del 13 febbraio che vedrà scendere in piazza le donne in 117 città d’Italia e non solo (anche Tokyo e Bruxelles) con lo slogan “Se non ora quando?”. Si tratta di una mobilitazione nazionale nata in seguito al caso Ruby, che vede coinvolto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
L’iniziativa è stata presentata alla stampa, nella sede della Stampa Estera di Roma, oltre che dal segretario della Cgil, Susanna Camusso e dalla parlamentare di Fli, Flavia Perina, da diverse donne impegnate nello spettacolo o nella società civile: Francesca Comencini, licia Conte, Silvia Costa, Nicoletta Dentico, Titti Di Salvo, Francesca Izzo, Serena Sapegno, Lunetta Savino.
“L’appello lanciato è una cosa straordinaria – ha detto Susanna Camusso – il messaggio si è allargato rapidamente in tutte le città che sentono la necessità di esserci”. E ha aggiunto: “Anche in questo caso si deve sempre parlare delle ragazze, del lavoro delle prostitute e non si parla dell’origine del problema, ovvero della domanda maschile, dei clienti. Una modalità un po’ insopportabile, si cerca il dito e non la luna. Noi non vogliamo occuparci del dito, noi pensiamo che la libertà delle donne è la libertà delle donne”.
Serena Marotta
L’iniziativa è stata presentata alla stampa, nella sede della Stampa Estera di Roma, oltre che dal segretario della Cgil, Susanna Camusso e dalla parlamentare di Fli, Flavia Perina, da diverse donne impegnate nello spettacolo o nella società civile: Francesca Comencini, licia Conte, Silvia Costa, Nicoletta Dentico, Titti Di Salvo, Francesca Izzo, Serena Sapegno, Lunetta Savino.
“L’appello lanciato è una cosa straordinaria – ha detto Susanna Camusso – il messaggio si è allargato rapidamente in tutte le città che sentono la necessità di esserci”. E ha aggiunto: “Anche in questo caso si deve sempre parlare delle ragazze, del lavoro delle prostitute e non si parla dell’origine del problema, ovvero della domanda maschile, dei clienti. Una modalità un po’ insopportabile, si cerca il dito e non la luna. Noi non vogliamo occuparci del dito, noi pensiamo che la libertà delle donne è la libertà delle donne”.
Serena Marotta