Il tema della riforma del lavoro è quello più delicato, ma questa volta potrebbe esserci davvero una svolta tra i sindacati e il governo, tutti d’accordo su uno stesso punto. Stando infatti all’articolo 18 secondo Monti e Camusso si arriverebbe al congelamento temporaneo di queste tutele contro i licenziamenti (obbligo di reintegro nell’organico di tutti i lavoratori licenziati senza una giusta causa) quando un lavoratore con un contratto a termine o parasubordinato ottiene dalla propria azienda un’assunzione stabile.
In tal caso, nei primi 3 o 4 anni successivi all’ingresso nell’impresa, il dipendente lasciato a casa ingiustamente avrebbe diritto soltanto a un indennizzo in denaro. Dopo però circa 36 o 48 mesi il lavoratore arriverebbe automaticamente anche al diritto di avvalersi dell’obbligo di reintegro, ai sensi proprio dell’articolo 18.
Un accordo tra Monti e Camusso che favorirebbe la lotta contro la precarietà, tema delicato per l’Italia dei giorni nostri, costretta a vivere con un tasso di disoccupazione altissimo e un lavoro che sembra non essere mai tanto sicuro. Stando quindi all’articolo 18 secondo Monti e Camusso anche gli altri sindacati, come Uil e Cisl, potrebbero dare il via libera a questa nuova riforma del lavoro.