Diventano così 23 i ministri del governo Berlusconi, se si tiene conto che il premier, dopo le dimissioni di Scajola, ha assunto ad interim la direzione del dicastero dello Sviluppo Economico.
Se dal Pdl arrivano gli auguri e le congratulazioni al neoministro, dall’opposizione non sono tardate ad arrivare, invece, le durissime reazioni alla nomina dell’ennesimo uomo del Federalismo.
Infatti, nell’esecutivo di Berlusconi c’erano già ministri con rispettivi dicasteri che si occupavano della questione: Umberto Bossi, ad esempio, è titolare della Riforma del Federalismo, mentre Raffaele Fitto si occupa dei Rapporti con le Regioni.
A chiarire la posizione e il ruolo di Brancher ci ha pensato proprio Umberto Bossi, in occasione del tradizionale raduno della Lega avvenuto ieri a Pontida, dove sono accorsi quasi 50.000 militanti leghisti. Il Senatur ha aperto il comizio precisando al suo popolo che lui è l’unico ministro per il federalismo, che le manovre della riforma continueranno ad essere portate avanti da lui e dal ministro Calderoli e che dunque, con l’arrivo di Brancher non sarebbe cambiato nulla, in quanto al neoministro sarebbe stato affidato solo il decentramento, tema importante, ma che rappresenta una cosa ben diversa dalla riforma.
Lorena Giacomazzo