Era ancora uno studente del liceo classico, quando fece la sua prima apparizione in veste di attore sul grande schermo. Sono gli anni Settanta. Augusto Minzolini, oggi direttore del Tg1, allora aveva diciotto anni. Il primo debutto lo fece, come comparsa, per il primo lungometraggio del regista di Brunico, Nanni Moretti, “Io sono un autarchico”, nel 1976: nel film ha interpretato la parte di uno spettatore insoddisfatto.
Ci sono voluti due anni per avere una parte più lunga: in “Ecce Bombo”, secondo film di Moretti – che è stato presentato in concorso al 31° Festival di Cannes – ha interpretato la parte di un ex sessantottino amico del protagonista Michele, personaggio interpretato da Nanni Moretti. Tuttavia, Minzolini ha capito presto che la carriera da attore non faceva per lui: nel 1977, infatti, tra una ripresa e l’altra, ha iniziato a lavorare come giornalista, svolgendo il praticantato all’agenzia Asca, per diventare poi giornalista professionista nel 1980.
Il direttore del Tg1, però, sembra non avere un bel ricordo di quel periodo: «Ero nel movimento studentesco e conoscevo sua sorella» – ha raccontato al settimanale “Oggi”. «Lui era più grande, faceva film a basso costo e arruolava noi studenti come attori. Non capivo cosa dicesse, ho ripetuto per 24 volte la mia battuta in “Ecce bombo”, mi sembrava talmente scema che mi rifiutavo di impararla».
Serena Marotta
Ci sono voluti due anni per avere una parte più lunga: in “Ecce Bombo”, secondo film di Moretti – che è stato presentato in concorso al 31° Festival di Cannes – ha interpretato la parte di un ex sessantottino amico del protagonista Michele, personaggio interpretato da Nanni Moretti. Tuttavia, Minzolini ha capito presto che la carriera da attore non faceva per lui: nel 1977, infatti, tra una ripresa e l’altra, ha iniziato a lavorare come giornalista, svolgendo il praticantato all’agenzia Asca, per diventare poi giornalista professionista nel 1980.
Il direttore del Tg1, però, sembra non avere un bel ricordo di quel periodo: «Ero nel movimento studentesco e conoscevo sua sorella» – ha raccontato al settimanale “Oggi”. «Lui era più grande, faceva film a basso costo e arruolava noi studenti come attori. Non capivo cosa dicesse, ho ripetuto per 24 volte la mia battuta in “Ecce bombo”, mi sembrava talmente scema che mi rifiutavo di impararla».
Serena Marotta