Scontrini e ricevute da conservare per Redditometro 2013

Con l’arrivo del nuovo redditometro , si consiglia a tutti i contribuenti di conservare ricevute e scontrini fiscali,  in modo tale da poter attestare le spese effettuate. E’ un consiglio che viene direttamente da alcuni esperti e tecnici del Fisco, per difendersi dall’accertamento fiscale, anche se non bisogna conservare tutte le ricevute e gli scontrini, semplicemente perché non tutti sono considerati idonei in caso del famoso scostamento del 20 per cento tra quanto dichiarato e quanto speso.

Prima del redditometro, si ricorda che i contribuenti possono verificare eventuali incongruenze tramite il software Redditest che calcola il reddito famigliare, e prepararsi all’accertamento fiscale successivo. Il soggetto invitato dal Fisco a chiarire eventuali incongruenze, può dichiarare che le spese effettuate sono state sostenute con redditi diversi da quelli posseduti nel periodo d’imposta 2009, oppure con redditi esenti o legalmente esclusi dalla formazione della base imponibile.

Ma come accennato a inizio articoli, ci sono alcuni scontrini e ricevute da conservare per difendersi dal nuovo redditometro. Innanzitutto gli scontrini per l’acquisto arredi ed elettrodomestici, le ricevute del pagamento per le bollette domestiche, le ricevute del pagamento dell’assicurazione auto, moto, casa, vita, quelle relative a viaggi e vacanze, il pagamento del mutuo, delle rette scolastiche e asili nido.

Secondo il presidente della Corte dei Conti, Luigi Giampaolino, se il redditometro non è uno strumento di Stato di polizia, come affermato da Befera, è comunque“uno strumento presuntivo, e per questo ha bisogno di cautela per l’efficacia probatoria”. Infatti il cittadino spera che l’obiettivo dei controlli fiscali sia quello di scovare le grandi forme di evasione spudorata e i finti poveri.

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