Nel corso della cerimonia di premiazione della XX edizione del Premio Socialis, avvenuta al Senato e dedicata allo sviluppo sostenibile e la responsabilità sociale delle imprese, è emerso che in Italia l’impegno sociale delle aziende vale oltre un miliardo. Esso risponde alle istanze dei consumatori, ponendo più attenzione ai dipendenti e preme per cercare appoggio e riconoscimento dalle istituzioni.
Il Premio Socialis è l’ unico riconoscimento italiano per le migliori tesi di laurea su temi come la responsabilità sociale delle imprese, lo sviluppo sostenibile, l’impegno per l’ambiente, il sostegno alla cultura, l’etica nell’economia, l’attenzione alle risorse interne delle organizzazioni, il marketing sociale, le iniziative non profit e il sostegno umanitario.
Questo fenomeno rappresenta un sistema per mantenere competitività in un mercato che richiede risparmio delle risorse e una visione dello sviluppo più sostenibile e solidale, da affiancare al sistema tecnologico del cloud computing per far rilanciare le aziende.
”L’Italia che guarda alla ripresa economica si trova di fronte a un bivio, bisogna prendere coscienza che gli investimenti nella Responsabilita’ sociale d’impresa (il 64 per cento delle aziende italiane con più di 100 dipendenti investe in CSR e quindi lo scorso anno le imprese hanno investito 210 milioni di euro rispetto ai 161 del 2009) in Italia sono piu’ che raddoppiati negli ultimi dieci anni. Sempre più aziende moltiplicano le iniziative a favore dei dipendenti, si impegnano per il territorio, per l’ambiente e la cultura, ma per crescere chiedono alle istituzioni aiuti fiscali, anche se ci sono allo studio incentivi per ricerca e sviluppo”, ha spiegato Roberto Orsi, Presidente di Errepi Comunicazione e Direttore dell’Osservatorio Socialis.
In Italia non esiste però una legislazione relativa alla CSR e dopo il Multi-Stakeholders Forum del 2004-2005, non ci sono più state iniziative di responsabilità sociale a livello nazionale da parte del Governo o del Parlamento.