Una delle novità più importanti della riforma pensioni varata dal Governo Monti e dal ministro del lavoro, Elsa Fornero, è sicuramente la pensione anticipata. Con la nuova riforma – che comporterà da gennaio pensioni dei precari ridotte del 15% – aumenteranno gli anni di contributi per accedere alla pensione anticipata e ci saranno disincentivi per chi la richiede prima.
L’accesso alla pensione sarà possibile per i lavoratori dipendenti dal 1 gennaio 2013 (anno in cui le pensioni salgono del 3%) se hanno compiuto i 66 anni e 3 mesi d’età mentre le donne potranno ritirarsi dal mondo del lavoro a 62 anni e 3 mesi. Vincolante sempre l’anzianità contributiva, per cui l’accesso alla pensione sarà possibile con minimo 20 anni di contributi.
Per quanto riguarda i requisiti per l’accesso alla pensione anticipata, chi raggiunge l’età pensionabile dal 1° gennaio 2012 può accedervi se ha alle spalle 42 anni e 1 mese di contributi per gli uomini e 41 anni e 1 mese per le donne. Questi requisiti sono aumentati di un mese per l’anno 2013 e di un ulteriore mese a decorrere dal 2014.
Chi chiede la pensione anticipata prima dei 62 anni si vedrà applicare una riduzione pari all’1 per cento per ogni anno di anticipo nell’accesso al pensionamento rispetto all’età di 62 anni e del 2 per cento per ogni anno ulteriore di anticipo rispetto a due anni. Questo disincentivo non si applica però su chi matura il requisito di anzianità contributiva entro il 31 dicembre 2017.
Il Governo richiede la cessazione di qualsiasi tipo di attività lavorativa alle dipendenze di terzi alla data di decorrenza della pensione, mentre si potrà continuare a lavorare in modo autonomo.