Il governo ha deciso di cambiare la struttura degli enti previdenziali: il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, ribadisce l’esigenza di rivedere l’organizzazione degli enti e si dice “pronta a lavorare al cambiamento”.
A seguito della ventilata fusione dell’Inps (che gestisce le pensioni dei lavoratori privati), Inpdap (che si occupa dei dipendenti pubblici) ed Enpals (istituto del settore sport e spettacolo), in quella che sembra sarà una SuperInps, si verrebbe a creare un buco da 10 miliardi di euro, il quale metterebbe il pagamento delle pensioni a rischio.
Sia il ministro Fornero che il Presidente dell’Inps, Mastrapasqua, gettano acqua sul fuoco, sostenendo che non sussiste alcun rischio per il pagamento delle pensioni, sostenendo che “lo Stato ha sempre fatto fronte al piano dei disavanzi anticipando le risorse necessarie” e che “ il disavanzo portato in dote dall’Inpdap era noto”.
L’esigenza del nuovo istituto, a detta della Fornero, nasce dalla necessità di migliorare il funzionamento dello stesso e per evitare la lottizzazione delle cariche.
L’accorpamento Inps Inpdap Enpals, deciso dal decreto-legge n. 201 ha portato l’Inps ad acquisire tre milioni di nuovi assicurati. Inoltre il nuovo ente risultante dall’accorpamento assorbirebbe il disavanzo Inpdap e non comporterebbe alcun effetto negativo sui contributi e sulle prestazioni previdenziali.
La sostenibilità del sistema previdenziale rimane quindi, a detta del Ministero, pienamente confermata, e porterà effetti positivi per la finanza pubblica. Inoltre permetterà un notevole risparmio sulle spese di funzionamento, riducendo numerose duplicazioni di lavoro. Un unico referente pensionistico aiuta poi a migliorare l’efficienza dell’azione amministrativa.
Il SuperInps ridurrà il proprio organica di 4 mila dipendenti entro il primo novembre passando da 33 mila a 29 mila persone. “Dove arriviamo con i pensionamenti bene, poi useremo la mobilità”, ha dichiarato il direttore generale dell’Inps, Mauro Nori.