Quando la Concordia ha iniziato ad incrinarsi, dopo l’inchino al Giglio, per l’urto contro il fondale roccioso, l’Ammiraglio De Falco ha intimato al Comandante Schettino di tornare sulla Concordia e gestire la situazione. Ha esagerato?
Ricordiamo tutti la celebre frase di De Falco rivolta a Schettino quando questi aveva annunciato di lasciare la nave, senza preoccuparsi del coordinamento delle operazioni di salvataggio dei passeggeri della Concordia. Il famoso “Vada a bordo, ca@@@.” sembra sia costato a De Falco un trasferimento. L’ironia e lo sdegno montano in rete dove si fa notare come Schettino sia chiamato a salire in cattedra alle università o goda di una certa fama nell’ambiente montano, mentre De Falco che ha subito capito la gravità della situazione, sia declassato così.
Eppure non si parla di declassamento né tanto meno di mobbing, perché l’ammiraglio Faraone, direttore marittimo della Guardia Costiera toscana, ci tiene a spigare che il trasferimento di De Falco non è una punizione. Quest’ultimo che in Toscana tenne alto in nome della marina, da sette anni nel settore operativo, è stato promosso a capo degli uffici studi della direzione marittima, sempre a Livorno. Secondo Faraone è un incarico in crescita.
Non la pensa allo stesso modo De Falco che ha considerato punitivo il trasferimento da un ruolo operativo ad un ufficio amministrativo, ha detto di essere amareggiato, di eseguire gli ordini ma di essere anche convinto di essere vittima di mobbing.
E mentre De Falco pensa alle azioni legali. Faraone risponde che pur comprendendo l’amore per il lavoro operativo del collega, è certo che saprà far bene anche in un ruolo diverso che vuole premiare la sua dedizione. Il popolo del web è naturalmente dalla parte di De Falco che su Facebook ha numerose pagine dedicate a lui, come questa, dove si tengono aggiornati gli utenti sulle evoluzioni del caso.