Alcune strutture nuove, che sulla carta sarebbero state costruite secondo criteri antisismici, si sono sbriciolate dopo il sisma del 24 settembre. È stata aperta un’indagine e i primi risultati ribadiscono che la responsabilità del disastro è soprattutto dell’uomo.
Prima di affrontare l’emergenza bisogna confrontarsi anche su ricostruzione e prevenzione perché – come fanno notare molti politici – non è possibile che una scuola costruita con criteri antisismici, si sbricioli in conseguenza di un terremoto. In effetti, come ha dimostrato una breve indagine, non è stata rispettata la normativa.
Secondo quanto riportato da Repubblica, ad occuparsi della ristrutturazione della scuola Capranica di Amatrice sarebbe stata un’impresa, la Edil Qualità, che nel 2012 non era perfettamente in regola con il Soa, il certificato di validità quinquennale che garantisce l’effettiva qualità professionale della ditta. L’indagine sarà ancora lunga e complessa ma si sa già che la scuola fu riqualificata a seguito di due appalti, il primo di 511 mila euro e il secondo di 160 mila euro che doveva prevedere anche l’adeguamento antisismico dell’edificio. In realtà, come ha spiegato l’imprenditore edile responsabile dei lavori:
“L’appalto era per il miglioramento antisismico, non per l’adeguamento, e tra le due opere c’è una differenza abissale”.
In pratica la scuola si è sbriciolata perché non era antisismica e il comune stesso non avrebbe richiesto che lo fosse. C’è una responsabilità squisitamente umana e istituzionale sulla quel dovrà fare luce il pool delle Fiamme Gialle incaricato dell’indagine. Molte delle carte degli appalti sono ancora sotto le macerie ma quello che emerge dal primo rapporto della Finanza di otto pagine, presentato sul tavolo del presidente dell’Autorità Anticorruzione, l’Anac, è inquietante.