Sono quasi 3 milioni i disoccupati in Italia, circa il 3,3 per cento in più rispetto a settembre, con un tasso di disoccupazione che si attesta all’11,1 per cento.
L’Istat rivela che il tasso di disoccupazione ha superato la soglie dell’11,1 per cento, con un rialzo di 0,3 punti percentuali su settembre e di 2,3 punti su base annua. Si tratta del tasso più alto da gennaio 2004. Nella fascia 15-24 anni, il tasso di disoccupazione è arrivato al 36,5 per cento, il livello più alto sia dall’inizio delle serie mensili per un totale di 639 mila giovani in cerca di lavoro, 0,6 per cento in più rispetto al mese precedente. Non solo Italia comunque: anche la disoccupazione nei Paesi del G20 è allarmante.
Sempre nel terzo trimestre si contano 3 milioni 847 mila lavoratori part time, il 58 per cento dei quali hanno accettato in mancanza di un impiego a tempo pieno. Si tratta del livello più alto dal terzo trimestre 1993.
Diminuisce anche il numero dei lavoratori dipendenti assunti a tempo indeterminato, considerando che le aziende italiane puntano sugli stagisti, mentre aumentano i contratti a termine. L’incidenza dei dipendenti a tempo determinato sul totale degli occupati sale così al 10,7 per cento.
Per quanto riguarda invece il numero degli occupati, essi sono 22 milioni 930 mila, numero stabile rispetto a settembre mentre su base annua il calo è dello 0,2 per cento, pari a 45 mila persone. Il tasso di occupazione è del 56,9 per cento in aumento di 0,1 punti percentuali, invariato rispetto a dodici mesi prima.
“Bisogna interrompere la spirale recessiva con un piano straordinario per l’occupazione giovanile”, dichiara il segretario confederale della Cgil, Serena Sorrentino. I numeri sull’occupazione “preoccupano perché confermano come l’area della disoccupazione strutturale stia crescendo a ritmi sostenuti”.