Record negativo per l’Italia in termini di occupazione. Il tasso di disoccupazione giovanile, dai 15 ai 24 anni, è salito al 35,1 per cento, in aumento di 1,3 punti percentuali su agosto e di 4,7 punti su base annua.
Il numero dei disoccupati a settembre è di 2 milioni e 774 mila, 62 mila in più rispetto ad agosto ed è il numero più alto da gennaio 2004 e dall’avvio di quelle trimestrali, ovvero dal quarto trimestre del 1992.
La crescita della disoccupazione colpisce soprattutto gli uomini. Il numero di occupati è rimasto invariato mai il tasso di occupazione e’ in diminuzione di 0,1 punti percentuali. Sono 608 mila i giovani in cerca di lavoro, pari al 10,1 per cento della popolazione in questa fascia d’età.
La disoccupazione riguarda il nucleo tendenzialmente più stabile del mercato del lavoro, mentre la tenuta dell’occupazione femminile si può spiegare con lo spostamento verso il lavoro nei servizi alle persone.
Il tasso di disoccupazione a settembre è al 10,8 per cento, in rialzo di 0,2 punti percentuali su agosto e di 2 punti su base annua. E’ il tasso più alto da gennaio 2004 (inizio serie storiche mensili).
“In questi dati rientrano anche i giovani che sono in cerca di lavoro dopo aver concluso l’iter scolastico, e questi numeri rappresentano un diffuso disagio sociale. Questi dati devono impegnare tutti a dare nuova energia per nuove opportunità di lavoro”, ha dichiarato il Segretario generale aggiunto della Cisl Giorgio Santini.
La chiave di svolta deve essere la collaborazione tra Governo e Regioni, tramite decreti legislativi per rafforzare le politiche del lavoro e la ricollocazione dei disoccupati e cassaintegrati, rafforzando l’apprendistato.