L’Isfol, Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori ha condotto un’indagine sulla nuova legge sul lavoro del ministro Fornero, pubblicando dei dati sicuramente non confortanti e rosei per il futuro.
L’indagine mette in luce che tra luglio e novembre del 2012, il peso del contratto di apprendistato ha recuperato posizioni nel quadro complessivo degli avviamenti al lavoro, passando dal 2,4 al 2,8 per cento e lo stesso si è determinato per quel che riguarda il lavoro subordinato. Quindi un più al contratto di apprendistato e lavoro subordinato che sono cresciuti. E’ calata invece l’incidenza del lavoro parasubordinato e quella del lavoro intermittente. Dati negativi anche sul lavoro a progetto, nonostante la riforma di cui è stato oggetto.
La nota positiva è che si riducono le forme di lavoro a maggior rischio di utilizzo improprio mentre si rafforzano quelle che sono caratterizzate da più elevati livelli di tutela.
Sicuramente la riforma del lavoro non ha prodotto i risultati sperati, anche se le analisi effettuate si riferiscono ai primi quattro mesi dell’entrata in vigore della legge. “A partire dalla metà del 2011 si è infatti abbattuta sul paese una seconda fase recessiva che nel corso del 2012 si è ulteriormente aggravata, provocando tra settembre e dicembre una diminuzione di quasi 100 mila occupati”, dichiara l’Isfol.
Infine alcuni dati: tra ottobre e dicembre 2012, le assunzioni sono state circa due milioni e trecentomila, con un calo del 5,8 per cento rispetto al medesimo trimestre del 2011, mentre i rapporti di lavoro cessati sono stati poco più di tre milioni. E’ invece in crescita il costo del lavoro, attestatosi allo 0,6 per cento nel quarto trimestre del 2012rispetto al +0,4 per cento del terzo trimestre.
Ma il dato più preoccupante è questo: più di un milione di posti di lavoro persi nel 2012, con un aumento addirittura del 13,9 per cento rispetto al 2011.