Carlo Verdone è stato vittima di stalking per tre anni. “Ormai ho confidenza con il comandante della stazione dei carabinieri del mio quartiere e lo chiamo al telefono: ‘Ci risiamo’. Signore e signorine arrivano a farmi le poste, a citofonare con insistenza. Ultimamente si presentava una di Lecce, rotondetta, 30-35 anni. Stava di sentinella per ore – ha raccontato l’attore al settimanale “Oggi” – una volta che i carabinieri l’hanno fermata per chiederle le generalità ha fatto finta di parlarmi al cellulare: ‘Carlo, sto sotto casa tua, guarda sta succedendo una cosa pazzesca¿sì, sì, ci sentiamo dopo’”.
E ancora: “La persecuzione più dura è durata tre anni. Una madre e un figlio scrivevano a me e a mia sorella missive senza senso, in buste dai timbri postali contraffatti, recapitate a indirizzi che è arduo mettere in relazione alla famiglia Verdone: ci vuole proprio un lavoro di scavo – ha detto l’attore -. La mia persecutrice mi mandava immagini di case da acquistare a Piacenza, a Ravenna, scontrini di negozi”.
Infine, “Per il mio compleanno – ha concluso Verdone – mi inviò un pacco voluminoso che feci aprire dal comandante dei carabinieri. C’era dentro una busta con polvere bianca, risultata poi gesso”.
Serena Marotta
E ancora: “La persecuzione più dura è durata tre anni. Una madre e un figlio scrivevano a me e a mia sorella missive senza senso, in buste dai timbri postali contraffatti, recapitate a indirizzi che è arduo mettere in relazione alla famiglia Verdone: ci vuole proprio un lavoro di scavo – ha detto l’attore -. La mia persecutrice mi mandava immagini di case da acquistare a Piacenza, a Ravenna, scontrini di negozi”.
Infine, “Per il mio compleanno – ha concluso Verdone – mi inviò un pacco voluminoso che feci aprire dal comandante dei carabinieri. C’era dentro una busta con polvere bianca, risultata poi gesso”.
Serena Marotta