L’idea dell’architetto Stefano Boeri del suo Bosco verticale a Milano sta ormai prendendo piede. Il progetto, avviato lo scorso ottobre, si preannuncia più che interessante, ma soprattutto un messaggio importantissimo per l’ambiente.
Bosco verticale a Milano, due grattacieli di 26 e 18 piani, sorge a Porta Nuova tra via De Castillia e via Confalonieri. L’idea di Stefano Boeri è diventata ormai quasi concreta, anche se questo Bosco Verticale sarà terminato presumibilmente entro il 2015. Una settimana fa sono stati piantati i primi alberi su questi particolari skyline, una visione futuristica, ma soprattutto naturale.
Due torri lunghe rispettivamente 110 e 76 metri realizzate da materiali edili, ma principalmente da alberi. 10mila metri quadri di foresta cresceranno e avvolgeranno gli edifici per un totale di 500 arbusti nel primo e 350 nel secondo di altezza entro i 9 metri. Non si tratta di un aspetto decorativo, il Bosco verticale a Milano è solo l’inizio di un nuovo futuro immerso nel verde. Un sistema di irrigazione fortemente tecnologico garantirà la sopravvivenza a tutte queste piante. Gli inquilini saranno avvolti dal verde, potranno finalmente respirare aria pura e soprattutto sarà non poco diminuito l’inquinamento acustico.
Ci saranno poi dei pannelli solari ed un impianto eolico che valorizzeranno ancor di più l’ecocompatibilità di tale progetto più che ambizioso. Il Bosco verticale a Milano sarà il succo della nuova architettura all’avanguardia, non trascurando sicuramente la qualità estetica di questi nuovi palazzi. Il progetto è ormai entrato nel vivo, il campo dell’architettura sta finalmente dando maggiore spazio alla natura, tentando di eliminare il problema dell’inquinamento che a Milano ha sempre raggiunto soglie elevatissime.