Renzi non ha fatto in tempo a dire agli italiani di aver trovato nei conti 1,6 miliardi di euro in più da non chiamare tesoretto, che la parola “tesoretto” era già un trend topic su Twitter. Il premier ha lasciato intendere che sono stati così bravi che adesso ci sono anche più soldi del previsto. Intanto Bloomberg ci promuove. Ma perché?
L’economia è strana e la finanza lo è ancora di più. Bloomberg osserva l’economia, quindi cerca di dare praticità alle sue teorie, mentre Renzi parla di finanza e quindi di conti e di soldi che è meglio non chiamare tesoretto perché sono tutti virtuali.
Quello che è successo è che l’Esecutivo ha presentato il DEF nel quale si è visto che il deficit programmatico e il deficit tendenziale non coincidono ma c’è un disavanzo positivo dello 0,1% del PIL. Questo vuol dire che il Governo, per progettare le prossime politiche, ha un po’ più di risorse dalla sua parte. Ha un tesoretto – ma guai a chiamarlo tale – di 1,6 miliardi di euro. Il fatto è che sono soldi teorici, poi molto dipende dall’inflazione e dall’andazzo generale.
Qualora questi soldi ci dovessero essere, secondo la CGIL vanno usati per l’occupazione mentre secondo la Lega Nord per gli esodati. Gli altri restano scettici. Abituati a tutto. Eppure all’estero questo modo di fare sicuro del Capo del Governo rassicura i mercati e gli osservatori che intravedono una svolta epocale nell’economia tricolore. Stando al saldo delle fusioni ed acquisizioni, si nota una proficua apertura dei CdA italiani ai capitali esteri. Com’è successo per Pirelli venduta a ChemChina e com’è successo per l’acquisizione della società World Duty Free da parte di Dufry, molte aziende italiane hanno iniziato ad aprirsi a soci stranieri.