Grazie alle risorse stanziate dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali è stato approvato l’apprendistato professionalizzante.
Queste risorse ammontano a 100 milioni di euro, di cui il 50 per cento destinate proprio alla tipologia dell’apprendistato professionalizzante. Le risorse sono state ripartite tra regioni e province autonome per il 65 per cento e per il 35 per cento sulla base degli apprendisti formati.
L’Emilia Romagna dei 100 milioni ne riceve 20, la Lombardia ne riceve 13, mentre la Campania poco più di 2 milioni, la Puglia 3 e la Sicilia arriva a circa 2,9 milioni. Ultime in graduatoria Molise, Basilicata e Valle d’Aosta.
Ricordiamo che erano già stati stanziati gli sgravi contributivi del 100 per cento (per i primi tre anni) a quei datori di lavoro che assumono tramite il contratto di apprendistato dal 1° gennaio di quest’anno fino al 31 dicembre 2012. Lo sgravio scenderà al 10 per cento dal quarto anno contrattuale in poi, sempre per aziende con 9 addetti.
L’ apprendistato professionalizzante è stato istituito con il D.Lgs 276/2003 per il conseguimento di una qualificazione attraverso una formazione sul lavoro e un apprendimento tecnico-professionale. Possono essere assunti, in tutti i settori di attività, i soggetti di età compresa tra i diciotto anni e i ventinove anni, mentre per i soggetti in possesso di una qualifica professionale, il contratto di apprendistato può essere stipulato a partire dal diciassettesimo anno di età. Il contratto deve avere durata non superiore a sei anni.
La regolamentazione dei profili formativi professionalizzanti prevede una formazione formale, interna o esterna alla azienda, di almeno 120 ore annue, il riconoscimento ai fini contrattuali della qualifica professionale, la registrazione su libretto formativo delle ore di formazione effettuata.