Da «vietato l’accesso ai cani» a «io non posso entrare». Oggi il 76 per cento dei negozianti permette agli amici a quattro zampe di fare shopping con il proprio padrone. Ad una condizione: deve essere tenuto al guinzaglio e provvisto di museruola da indossare su richiesta del titolare del negozio.
Lo rivela una ricerca realizzata dai volontari dell’Aidaa, Associazione italiana difesa animali e ambiente, su un campione di 3.500 negozi di vario genere, 500 supermercati d’Italia, bar e ristoranti.
Un aumento che si è registrato negli ultimi cinque anni: nel 2005 su 3.500 attività commerciali l’ingresso era vietato in 2.600 negozi. Adesso, invece, su 3.500 negozi solo in 694 i cani non sono ammessi (alimentari e bar). Tuttavia, in alcune città italiane il divieto d’acceso a “Fido” è molto esteso. Tra queste, Roma, Venezia, Firenze e Rimini. Novità anche per quanto riguarda i supermercati – dove fino a cinque anni fa il divieto era totale – e i centri commerciali. Tra i 500 presi in esame dall’associazione sono 206 quelli che permettono l’ingresso agli animali contro i 294 centri in cui permane il divieto.
Su 443 bar solo 124 non ammettono l’ingresso ai cani. Sino a 5 anni fa il divieto riguardava 412 bar. Minori, seppure in aumento, i dati che riguardano i ristoranti: su 76 sono 32 quelli che ammettono i cani contro i 21 di 5 anni fa. Infine, è cambiato anche il cartello: si è passati, infatti, dal vecchio “vietato l’accesso ai cani” a “io non posso entrare”.
Serena Marotta
Lo rivela una ricerca realizzata dai volontari dell’Aidaa, Associazione italiana difesa animali e ambiente, su un campione di 3.500 negozi di vario genere, 500 supermercati d’Italia, bar e ristoranti.
Un aumento che si è registrato negli ultimi cinque anni: nel 2005 su 3.500 attività commerciali l’ingresso era vietato in 2.600 negozi. Adesso, invece, su 3.500 negozi solo in 694 i cani non sono ammessi (alimentari e bar). Tuttavia, in alcune città italiane il divieto d’acceso a “Fido” è molto esteso. Tra queste, Roma, Venezia, Firenze e Rimini. Novità anche per quanto riguarda i supermercati – dove fino a cinque anni fa il divieto era totale – e i centri commerciali. Tra i 500 presi in esame dall’associazione sono 206 quelli che permettono l’ingresso agli animali contro i 294 centri in cui permane il divieto.
Su 443 bar solo 124 non ammettono l’ingresso ai cani. Sino a 5 anni fa il divieto riguardava 412 bar. Minori, seppure in aumento, i dati che riguardano i ristoranti: su 76 sono 32 quelli che ammettono i cani contro i 21 di 5 anni fa. Infine, è cambiato anche il cartello: si è passati, infatti, dal vecchio “vietato l’accesso ai cani” a “io non posso entrare”.
Serena Marotta