Affinchè i programmi della Nasa vengano rispettati è necessario che questi siano adeguatamente finanziati, ma nel frattempo oltre che di questioni tecniche ci si sta preoccupando soprattutto di come vestire i prescelti per il primo sbarco su Marte. Ovviamente non parliamo di tute spaziali che devono essere alla moda ma bensì di tute che siano in grado di consentire agli astronauti di proteggersi da temperature che oscillano tra -140 e +20 gradi centigradi e al contempo muoversi agilmente senza troppi impedimenti.
La tuta che indosseranno i primi austronati che sbarcheranno su Marte si chiamerà “BioSuit” e per la sua progettazione è stato incaricato Guillermo Trotti, un architetto di Cambridge che ha spiegato che la cosa più difficile di questo progetto è stata riuscire a progettare una tuta in cui la pressione rimanesse costante nonostante i movimenti delle parti concave del corpo.
Ed è proprio da questo problema che è venuta l’idea di contattare Dainese, il famoso marchio di abbigliamento motociclistico che ha sede a Molvena, nel vicentino. Sarà dunque la Dainese, e quindi un’azienda italiana, che in collaborazione con il Mit realizzarà la tuta che indosseranno i primi uomini che andranno su Marte, portando così il Made in Italy sul pianeta rosso.
BioSuit sarà una tuta aderente, elastica, attraversata da fili neri e dorati che hanno la funzione di garantire la giusta pressione per il corpo, consentendo libertà di movimento e assicurando al contempo la massima protezione possibile per l’astronauta.
Dainese è stata fondata nel 1972 da Lino Dainese con lo scopo di dare vita ad un’azienda per la produzione di abbigliamento per motociclisti, ossia tute in grado di proteggere l’individuo dalla testa ai piedi. L’idea nasce dopo un viaggio del giovane Lino a Londra dove egli ha modo di osservare le tute dei motociclisti inglesi, guane di pelle completamente nere. Da lì, quindi, arriva l’idea di aggiungere del colore e, soprattutto, delle protezioni.
Tra i tantissimi sportivi che indossano o che hanno indossato tute Dainese ricordiamo Giacomo Agostini, Valentino Rossi, Giorgio Rocca, e Kristian Ghedina.