Nella parte inferiore, sotto le sculture dei due fanciulli, l’epigrafe, sbiadita dal tempo, è quasi interamente ricoperta dalle piante.
La “fontana del pescatore” fa parte di una serie di opere decorative che l’arcivescovo di Monreale, Francesco Testa, commissionò allo scultore Ignazio Marabitti per adornare la strada da lui fatta costruire nel 1754 ( e completata nel 1769) per collegare la città alla piazza di Monreale.
Intanto, ai segni lasciati dal tempo e dalle polveri dello smog, si aggiungono anche quelli lasciati dalla mano di qualche passante proprio sulle lapidi commemorative dedicate all’arcivescovo di Monreale, che si trovano lungo la strada, davanti alla fontana. Si tratta della seconda targa, percorrendo la strada da Palermo in direzione della cittadina normanna, dove qualcuno ha disegnato un cuoricino alato accuratamente dipinto di rosso con al centro le iniziali di un nome.
Serena Marotta