Altri citano le frasi del giudice, che vengono poi condivise dai vari profili, come pure la lettera dal titolo “Grazie caro papà” scritta dal figlio Manfredi:
“[…] Ho iniziato a piangere la morte di mio padre con lui accanto mentre vegliavamo la salma di Falcone nella camera ardente allestita all’interno del Palazzo di Giustizia – scrive -. Non potrò mai dimenticare che quel giorno piangevo la scomparsa di un collega ed amico fraterno di mio padre ma in realtà è come se con largo anticipo stessi già piangendo la sua…”
Mentre alcuni inseriscono dei video che riprendono i momenti della strage di via D’Amelio. Altri ancora pubblicano le foto delle varie iniziative che ieri si sono susseguite a Palermo. La parola ricorrente in ogni gruppo è eroe, eroi. Il plurale è quasi un obbligo: quando si parla di Borsellino, non si può non ricordare Falcone e viceversa.
Il popolo di Facebook si alterna tra ricordi, iniziative e interrogativi. “Chi sono i veri eroi? Sono Craxi, Mangano, Dell’Utri, Previti? O sono Falcone, Ambrosoli, Borsellino??” Si legge sulla bacheca del gruppo “Paolo Borsellino – L’intervista nascosta”, che propone anche l’ultima intervista rilasciata da Borsellino a due giornalisti francesi due mesi prima dell’attentato.
Altri gruppi, invece, richiamano l’attenzione sull’agenda scomparsa del giudice. E ancora: “L’albero di via D’Amelio” con 5.987 iscritti, e gruppi minori, ma che danno una lezione morale: “Non li avete uccisi: le loro idee camminano sulle nostre gambe!!!” e “Meglio un giorno da Borsellino che una vita da Ciancimino”. Infine, ci sono i gruppi che ricordano gli agenti della scorta.
Serena Marotta