Dopo diverse visite e ricoveri con svariate lamentele, la partoriente trentatreenne, aveva dato alla luce la figlia. Sulla giovanissima vita si sono concentrati i dottori di Vibo Valentia, infatti la versione dell’indagato (Pinci Domenico) è questa:
l’intervento era a rischio perché era il terzo dello stesso tipo. Comunque si poteva affrontare… Purtroppo c’è stata una tragica complicazione: la placenta si è sistemata parzialmente all’esterno dell’utero. Ciò a provocato una copiosa perdita di sangue e conseguente isterectomia. A questo punto, dopo aver faticato per salvare la vita del feto, si è reso necessario un trasferimento in un reparto di rianimazione per la criticità in cui si trovava il genitore.
Poi la corsa verso l’ospedale “Jazzolino”. Qui un altro tragico imprevisto, la causa questa volta è la scarsità di risorse: manca il posto. Il dottor Giamba Michele spiega che “non è una nostra negligenza se per ogni macchinario c’è un paziente”. Spontaneamente sorge un dubbio: non si poteva cercare di capire subito che il reparto era colmo, magari contattando gli addetti telefonicamente?
Poi la morte, mentre era trasportata verso un terzo ospedale di Lamezia Terme, a circa un’ora di distanza.
Il procuratore Garofalo oggi darà le direttive per l’autopsia. E’ stata presa la cartella clinica e sono cominciati gli interrogatori alla famiglia e al personale. Il ministro Fazio ha inviato gli ispettori nelle diverse sedi. Anche l’asl sta svolgendo accertamenti con un’apposita “Commissione di indagine”.
(foto tratta da google hearth)