Tra qualche giorno la calabrese Maria Perrusi dovrà cedere il posto alla nuova Miss Italia: le sessanta finaliste sono pronte a sfilare a Salsomaggiore dall’11 al 13 settembre. Un’edizione che si sta trasformando sempre più in talent show, lasciandosi alle spalle i 70 anni di concorso tradizionale. Un cambiamento rimarcato anche dalla scelta di fare sfilare le ragazze in due serate a tema: la prima, quella di sabato, vedrà 30 ragazze delle 60 finaliste concorrere per la fascia di Miss Cinema. Poi, domenica, altre 30 si contenderanno quella di Miss Eleganza. Lunedì, invece, saranno tutte in gara per la serata finale: delle 60 ragazze, passeranno il turno solo 12 e tra queste sarà eletta la più bella d’Italia.
Intanto qualche giorno fa è circolata la notizia che tra le 60 finaliste potrebbe esserci una concorrente che in passato era un uomo. In questo, però, il regolamento è chiaro: sono ammesse al concorso solo le concorrenti donne dalla nascita. Per i padroni di casa Milly Carlucci, Patrizia Mirigliani ed Emanuele Filiberto il regolamento va rispettato ma andrebbe cambiata la clausola.
Per la parlamentare Vladimir Luxuria potrebbe essere “un’occasione per parlare di pari opportunità” – ha dichiarato all’Adnkronos -. La norma “discriminatoria” fu inserita dopo il ’92, anno in cui una neodonna, ossia una donna per acquisizione e non per nascita, era stata ammessa al concorso finché non si venne a sapere delle sue origini anagrafiche”. Da allora “è nato il concorso “Miss Trans” – ha aggiunto – e l’ultima edizione poche settimane fa, si è tenuta a Torre del Lago”. Diverso è il punto di vista di Platinette: “Se davvero ci fosse una transessuale all’interno del concorso non sarei favorevole, mi sembrerebbe un esempio di ‘finta democrazia’. Se vogliamo dimostrare davvero che il senso del pudore non è più quello di una volta in Italia, preferirei che si aprisse una sezione all’interno di Miss Italia dedicata alle transessuali”.
Serena Marotta
Intanto qualche giorno fa è circolata la notizia che tra le 60 finaliste potrebbe esserci una concorrente che in passato era un uomo. In questo, però, il regolamento è chiaro: sono ammesse al concorso solo le concorrenti donne dalla nascita. Per i padroni di casa Milly Carlucci, Patrizia Mirigliani ed Emanuele Filiberto il regolamento va rispettato ma andrebbe cambiata la clausola.
Per la parlamentare Vladimir Luxuria potrebbe essere “un’occasione per parlare di pari opportunità” – ha dichiarato all’Adnkronos -. La norma “discriminatoria” fu inserita dopo il ’92, anno in cui una neodonna, ossia una donna per acquisizione e non per nascita, era stata ammessa al concorso finché non si venne a sapere delle sue origini anagrafiche”. Da allora “è nato il concorso “Miss Trans” – ha aggiunto – e l’ultima edizione poche settimane fa, si è tenuta a Torre del Lago”. Diverso è il punto di vista di Platinette: “Se davvero ci fosse una transessuale all’interno del concorso non sarei favorevole, mi sembrerebbe un esempio di ‘finta democrazia’. Se vogliamo dimostrare davvero che il senso del pudore non è più quello di una volta in Italia, preferirei che si aprisse una sezione all’interno di Miss Italia dedicata alle transessuali”.
Serena Marotta