L’economia europea continua ad avere l’anemia, così la BCE sta pensando si tornare a iniettare liquidità per farla accelerare. Si tratta di tirare di nuovo fuori il bazooka, a quanto sembra. Quindi un programma forte, dopo un anno in cui la banca centrale ha cercato di rallentare.
A dirlo è Olli Rehn, membro Bce e governatore della banca centrale finlandese. In un’intervista al Wall Street Journal, il governato ha chiaramente parlato di stimoli al di sopra delle aspettative dei mercati.
La Bce è preoccupata per la terza settimana consecutiva di negativi per i listini europei, che non riescono a superare l’impasse in cui sono entrati. Il 2019 ha visto molte difficoltà da parte dei listini mondiali, a causa delle varie guerre commerciali che si sono scatenate con il riassetto geopolitico innescato dall’elezione di Trump come presidente Usa.
La situazione
Al terzo trimestre dell’anno siamo di fronte ad una crisi dei mercati che sembrano non riuscire a risollevarsi. Allora ecco intervenire la Bce. Sono bastate le dichiarazioni del governatore finlandese per far decollare la mattinata delle borse.
A settembre è probabile che la banca centrale metta a disposizione molti stimoli per far ripartire gli investimenti finanziari. Una notizia che fa bene ai mercati, ma che poi si dovrà tradurre anche nell’economia reale. La fase di stimoli precedenti non ha infatti determinato un rimbalzo dell’economia, e le aziende sono rimaste piuttosto deluse.
Anche l’obbiettivo dell’inflazione al 2% è saltato, e la Bce ha alla fine provato ad interrompere gli stimoli per attenuare anche le critiche americane. Ma ora che la Fed ha dovuto abbassare i tassi sul dollaro, la Bce ripensa al bazooka, con l’acquisto di obbligazioni che Rehn ha definito “sostanziali e sufficienti”.
Non è affatto da escludere un nuovo taglio del tasso di interesse, per quello che il governatore ha definito “un pacchetto politico significativo e di grande impatto a settembre”.
L’Europa della finanza è preoccupata, con la Germania in crescita negativa che da mesi non riesce più a trainare l’economia del vecchio continente. Altro colpo all’economia mondiale viene dall’America, dove la curva dei rendimenti dei bond Usa ha invertito la tendenza, gettando ombre sul futuro degli Stati Uniti. È comune che questa tendenza anticipi sempre una recessione, che sarebbe devastante in questo momento.