Bce, Fed e Boe pronte a tutto per sostenere le proprie economie

Le banche centrali sono pronte a tutto per sostenere l’economia dei propri Stati d’interesse. E’ lecito quindi aspettarsi che Fed, Boe e Bce agiscano secondo coscienza per rafforzare gli asset che le riguardano, partendo dalla gestione del costo del denaro.

Stati necessitano sostegno Bce, Fed e Boe

I dati relativi alla crescita mondiale, più bassi di quelli stimati, hanno messo le banche centrali a dura prova certificando in modo inconfutabile che le economie dalle stesse gestite necessitano di stimoli adeguati per poter funzionare ed essere produttive. Ed è per questo che da un lato Bce, Fed e Boe si sono dette pronte a tutto per sostenere rispettivamente l’Unione Europea, gli Stati Uniti e l’Inghilterra, e dall’altro io mercati attendono come acqua nel deserto le riunioni degli stessi e le decisioni che ne scaturiranno. Secondo la maggior parte degli analisti riprenderanno gli stimoli economici come il quantitative easing ed analizzando la situazione, non si può negare che sia la strada più probabile che percorreranno.

Cosa farà la Bce

La prima delle banche centrali interessate è la Bce, il cui direttivo si riunirà il prossimo 25 luglio. Al momento le ipotesi più gettonate sono quelle dell’apertura nei confronti di un taglio dei tassi di interesse a settembre: i mercati danno questo intervento ormai come scontato. In fin dei conti l’attuale Governatore Mario Draghi, che lascerà ad ottobre, aveva parlato di “ulteriori stimoli” in caso la crescita e l’inflazione non avessero presentato miglioramenti e di una modifica della “forward guidance” dell’Istituto in modo tale da rendere possibile per la banca ed il suo successore, Christine Lagarde, di poter far ripartire il quantitative easing se necessario.

I tassi di deposito, che sono già negativi, potrebbero venire abbassati di 10-20 punti base e per certo, da settembre, ripartirà il terzo round di Tltro, le operazioni di rifinanziamento a lungo termine, fino a marzo 2021, con tassi ultra-agevolati per i prestiti delle banche a consumatori e imprese.

Cosa farà la Fed

Il Fomc, il comitato di politica monetaria della Fed si riunirà invece il prossimo 30 e 31 luglio e già in questi giorni non è mancato un intervento importante di Jerome Powell, il quale ha mandato segnali relativi ad un possibile taglio dei tassi di interesse. Quel che ci si aspetta è che la Federal Reserve esegua un “taglio preventivo” pari allo 0,25% . Anche in questo caso i mercati stanno lavorando come se l’occorrenza fosse cert. Va ricordato che lo scorso dicembre la Fed preventivava almeno due rialzi dei tassi durante il 2019: meno di un mese dopo la politica si è evoluta verso il blocco dei tassi per tutto l’anno.

Cosa farà la Boe

Anche la Bank of England è pronta a sostenere l’economia della Gran Bretagna e lo ha dimostrato lo scorso giugno lasciando i tassi fermi allo 0,75%. Molto della politica futura dipenderà dall’evolversi della Brexit. Il 31 ottobre rappresenterà la giornata decisiva: in caso dovesse prender vita una “hard Brexit” la banca centrale sarà costretta ad ampliare il quantitative easing.

 

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