«La criminalità organizzata teme la parola, proclamata in pubblico o scritta in un libro, se questa scuote le coscienze – si legge in uno dei passaggi della motivazione della laurea – Certo, non saranno solo le parole a sconfiggere camorra o mafia. Se la disoccupazione giovanile sfiora in alcune zone il 50% e in esse la criminalità organizzata è il primo datore di lavoro, appare fin troppo ovvio che l’ambito politico, economico e sociale rimane fondamentale».
Saviano, in lacrime e tra l’applauso della platea di studenti e docenti, ha dedicato il suo riconoscimento ai magistrati di Milano: “Dedico questa mia laurea ai magistrati Boccassini, Sangermano e Forno, che stanno vivendo momenti difficili solo per avere fatto il loro mestiere di giustizia”. E ha aggiunto: “’Non si può negare che chiunque oggi decida di prendere una posizione critica sa quello che lo aspetta: delegittimazione e fango”.
Serena Marotta
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