Tutto sembra essersi bloccato, come in un fermo immagine, all’eruzione del vulcano Vesuvio del 79 d.C. che mise fine alla vita nella sfarzosa città di Pompei che conobbe grandi fasti grazie al commercio.
Gli scavi, i primi iniziati nel 1748 con poco interesse scientifico e volti piuttosto al saccheggio, hanno rivelato una intera città con strade, edifici e ville in condizioni pressoché perfette. Le ricche decorazioni delle ville patrizie indicano quanto alto fosse il tenore della vita nella spregiudicata Pompei, dedita anche al culto dei piaceri della gola e della carne.
Gli scavi del 1860 furono condotti con metodo e fu intuizione di Giuseppe Fiorelli, a cui furono affidati i lavori, quella di ricavare dei calchi umani dalla lava che ricopriva le vittime dell’eruzione. Con questa intuizione, geniale ma anche un po’ macabra, si ottennero delle “sculture” in gesso raffiguranti gli abitanti di pompei nel tragico e distruttivo istante dell’eruzione, bloccati per sempre nelle posture che possiamo osservare dai calchi.
Questi è molti altri reperti della civiltà di Pompei sono visibili presso l’Antiquarium anch’esso all’interno degli scavi e presso il museo archeologico di Napoli.
La particolarità degli scavi di Pompei è quella di dare al visitatore la suggestione di passeggiare in una città attuale, le strade e i crocevia sono quelli della pianta originaria.
Da vedere, tra i tanti resti, il Teatro Grande, la Causa del Fauno, le diverse Terme e la suggestiva Villa dei Misteri il più maestoso per grandezza e ricchezza di affreschi e decori.
Guarda la stupenda carrellata di foto di Pompei.