Per la strage di via D’Amelio “ci sono persone condannate all’ergastolo che sono innocenti, lo so per esperienza diretta non per sentito dire, io ho partecipato. Io non posso restituire la vita a quei morti ma sono qui per la vita di queste persone”. Lo ha affermato il boss Gaspare Spatuzza nell’aula bunker di Firenze nel processo a Francesco Tagliavia per le stragi del ‘93.
“In via D’Amelio c’è una storia molto complicata, delicatissima, da anni si parla dell’agenda rossa” di Borsellino e “si ripete che c’era una sede dei servizi segreti sul Monte Pellegrino”, ha precisato Spatuzza. Poi il pentito ha confermato di aver avuto un confronto con Vincenzo Scarantino, il pentito chiave del processo per la strage di via D’Amelio, in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta.
“Io non ho mai avuto contatti con i servizi segreti, con la polizia”, ha detto
Spatuzza rispondendo a una domanda del legale di Tagliavia, Luca Cianferoni.
Serena Marotta
“In via D’Amelio c’è una storia molto complicata, delicatissima, da anni si parla dell’agenda rossa” di Borsellino e “si ripete che c’era una sede dei servizi segreti sul Monte Pellegrino”, ha precisato Spatuzza. Poi il pentito ha confermato di aver avuto un confronto con Vincenzo Scarantino, il pentito chiave del processo per la strage di via D’Amelio, in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta.
“Io non ho mai avuto contatti con i servizi segreti, con la polizia”, ha detto
Spatuzza rispondendo a una domanda del legale di Tagliavia, Luca Cianferoni.
Serena Marotta