Il gip del tribunale di Taranto Martino Rosati ha respinto la richiesta di perizia psichiatrica in sede di incidente probatorio avanzata da Daniele Galoppa, l’avvocato del contadino di Avetrana. Secondo il gip non ci sono i presupposti giuridici per sospettare che Michele Misseri non sia capace di intendere e di volere. La richiesta era stata depositata dall’avvocato l’11 ottobre scorso, quattro giorni dopo che Misseri si era addossato tutte le responsabilità dell’omicidio della nipote Sarah Scazzi e prima che lo stesso reo confesso chiamasse in correità la figlia Sabrina come complice dell’omicidio.
Si procederà, invece, come già aveva deciso ieri il gip, all’incidente probatorio di Misseri venerdì 19 novembre nel carcere di Taranto per fornire la versione definitiva dell’omicidio della nipote, avvenuto il 26 agosto scorso. Nell’ultimo interrogatorio del 5 novembre scorso Michele Misseri ha addossato alla figlia Sabrina anche la responsabilità materiale dell’omicidio.
Intanto oggi in Procura sono state sentite altre persone “informate sui fatti”: amici e un familiare di Ivano Russo, l’amico di Sabrina, che l’avrebbe respinta, nonché amico di Sarah, le cui affettuosità nei confronti della quindicenne avrebbero scatenato, secondo la Procura, l’ira della stessa Sabrina, sino a spingerla all’omicidio della cugina. Domani, invece, si svolgerà la seconda udienza del tribunale del Riesame sul ricorso per far scarcerare Sabrina. Lei non sarà presente in aula. Infine, il 16 novembre i carabinieri del Ris di Roma inizieranno ad esaminare le cinture sequestrate in casa Misseri e nell’auto del contadino di Avetrana.
Serena Marotta
Si procederà, invece, come già aveva deciso ieri il gip, all’incidente probatorio di Misseri venerdì 19 novembre nel carcere di Taranto per fornire la versione definitiva dell’omicidio della nipote, avvenuto il 26 agosto scorso. Nell’ultimo interrogatorio del 5 novembre scorso Michele Misseri ha addossato alla figlia Sabrina anche la responsabilità materiale dell’omicidio.
Intanto oggi in Procura sono state sentite altre persone “informate sui fatti”: amici e un familiare di Ivano Russo, l’amico di Sabrina, che l’avrebbe respinta, nonché amico di Sarah, le cui affettuosità nei confronti della quindicenne avrebbero scatenato, secondo la Procura, l’ira della stessa Sabrina, sino a spingerla all’omicidio della cugina. Domani, invece, si svolgerà la seconda udienza del tribunale del Riesame sul ricorso per far scarcerare Sabrina. Lei non sarà presente in aula. Infine, il 16 novembre i carabinieri del Ris di Roma inizieranno ad esaminare le cinture sequestrate in casa Misseri e nell’auto del contadino di Avetrana.
Serena Marotta