Non ci sarebbe stata “nessuna lite in sala parto e nessun nuovo caso di malasanità”. Così hanno dichiarato dalla direzione dell’azienda ospedaliera “Papardo” di Messina, che “smentisce categoricamente la ricostruzione giornalistica che è stata diffusa da alcuni organi di stampa e che probabilmente è il frutto di una psicosi, certo non solo giornalistica, che si è diffusa dopo i fatti verificatisi nel mese scorso al Policlinico”.
Al momento, infatti, sono in corso le indagini sul presunto nuovo caso di malasanità. Dopo la denuncia dei genitori del bimbo – tenuto in coma farmacologico – secondo i quali ci sarebbe stata una lite tra i medici sul tipo di parto da praticare, ovvero se procedere con un cesareo o con un parto naturale, la Procura di Messina ha aperto un’inchiesta contro ignoti, coordinata dal pm Anna Maria Arena. Intanto i carabinieri hanno sequestrato, nei giorni scorsi, le cartelle cliniche nel reparto di Ostetricia e Ginecologia del nosocomio messinese, dove è stato disposto anche l’invio dei Nas.
“Tengo a precisare – ha affermato il ginecologo Saverio Esposito – che in mia presenza non è mai stato ipotizzato di intervenire con taglio cesareo. Sono arrivato al Papardo alle 19.30 del 13 settembre – ha aggiunto il medico – quando era in atto la fase espulsiva. Sono intervenuto nelle fasi conclusive del parto. Purtroppo una spalla del bimbo – ha spiegato – è rimasta incastrata e quando è nato si è capito che il neonato era sofferente”. E ancora una smentita è arrivata dal presidente dell’Ordine dei medici di Messina, Giacomo Caudo: “Ho parlato al telefono con il primario Francesco Abate, che smentisce qualunque lite e aggiunge che i parenti della partoriente hanno aggredito i medici”. Stando alle prime ipotesi, al momento della nascita al bimbo non sarebbe arrivato per qualche secondo l’ossigeno al cervello e questo avrebbe creato delle lesioni cerebrali.
Serena Marotta
Al momento, infatti, sono in corso le indagini sul presunto nuovo caso di malasanità. Dopo la denuncia dei genitori del bimbo – tenuto in coma farmacologico – secondo i quali ci sarebbe stata una lite tra i medici sul tipo di parto da praticare, ovvero se procedere con un cesareo o con un parto naturale, la Procura di Messina ha aperto un’inchiesta contro ignoti, coordinata dal pm Anna Maria Arena. Intanto i carabinieri hanno sequestrato, nei giorni scorsi, le cartelle cliniche nel reparto di Ostetricia e Ginecologia del nosocomio messinese, dove è stato disposto anche l’invio dei Nas.
“Tengo a precisare – ha affermato il ginecologo Saverio Esposito – che in mia presenza non è mai stato ipotizzato di intervenire con taglio cesareo. Sono arrivato al Papardo alle 19.30 del 13 settembre – ha aggiunto il medico – quando era in atto la fase espulsiva. Sono intervenuto nelle fasi conclusive del parto. Purtroppo una spalla del bimbo – ha spiegato – è rimasta incastrata e quando è nato si è capito che il neonato era sofferente”. E ancora una smentita è arrivata dal presidente dell’Ordine dei medici di Messina, Giacomo Caudo: “Ho parlato al telefono con il primario Francesco Abate, che smentisce qualunque lite e aggiunge che i parenti della partoriente hanno aggredito i medici”. Stando alle prime ipotesi, al momento della nascita al bimbo non sarebbe arrivato per qualche secondo l’ossigeno al cervello e questo avrebbe creato delle lesioni cerebrali.
Serena Marotta