La Cassazione ha dato ragione al comune di Livorno che ha chiesto il pagamento dell’ICI alla scuola paritaria della città, ma la cosa è stata mal digerita dalla Curia. Il governo, non sapendo che fare, ha spiegato che avvierà un’indagine. Ecco la dichiarazione del ministro dell’Istruzione.
La ministra dell’Istruzione, Stefania Giannini, interviene da Aosta sulla sentenza della Cassazione che impone ad alcuni istituti scolastici religiosi di Livorno di pagare l’Ici: i giudici dicono «che c’è un trattamento diverso» tra pubbliche e paritarie «perché sono istituzioni diverse».
Fin qui non fa una piega ma la ministra ribadisce che deve esserci un approfondimento da parte dello Stato. E la Curia non è soddisfatta di quello che è accaduto e per mezzo di monsignor Nunzio Galatino fa sapere che non lascerà subito la presa su un privilegio che sembrava indiscutibile:
Una «sentenza pericolosa» che limita fortemente «la garanzia di libertà sull’educazione che tanto richiede anche l’Europa». La pronuncia della Cassazione sugli istituti scolastici religiosi di Livorno che dovranno pagare l’Ici fa insorgere il segretario generale della Cei, monsignor Nunzio Galantino. L’alto prelato esprime tutto il suo dissenso e la preoccupazione: «siamo davanti a una sentenza pericolosa». Secondo monsignor Nunzio Galantino«non ci si sta rendendo conto del servizio che svolgono le scuole pubbliche paritarie». Dati alla mano, il segretario generale della Cei ricorda che «ci sono un milione e 300 mila studenti nelle scuole paritarie. Bisogna anche sapere che a fronte dei 520 milioni che ricevono le scuole paritarie, lo Stato risparmia 6 miliardi e mezzo. Attenzione, dunque, a non farsi mettere il prosciutto sugli occhi dall’ideologia».