Scoperta una maxi-evasione fiscale effettuata attraverso l’emissione di fatture false pari a circa 200 milioni di euro. Tredici le persone denunciate, tra legali rappresentanti e amministratori, delle 102 società del nord Italia coinvolte nella truffa, con sedi dislocate in particolare tra la Lombardia e l’Emilia Romagna.
È il risultato dell’operazione – denominata “Mosaico d’oro” – eseguita dai militari della Guardia di Finanza di Cremona, coordinati dal sostituto procuratore della Repubblica di Cremona, Cinzia Piccioni. “L’intera operazione ha tratto origine – si legge nella nota del comando provinciale di Cremona – dallo sviluppo investigativo di oltre 30 segnalazioni per operazioni finanziarie sospette nei confronti di imprese individuali, società e consorzi operanti nel settore edile, che evidenziavano il collegamento con un’insospettabile, nota, società cremonese, leader nel settore della commercializzazione e posa in opera di pavimenti.
Gli investigatori hanno scoperto, in particolare, che l’azienda cremonese – dal 2004 al 2009 – ha fatto da ““schermo” per mascherare un consistente e vorticoso giro di fatture false, garantendo a sé ed alle altre aziende coinvolte illeciti vantaggi fiscali, complessivamente quantificabili in centinaia di milioni di euro”.
Serena Marotta
È il risultato dell’operazione – denominata “Mosaico d’oro” – eseguita dai militari della Guardia di Finanza di Cremona, coordinati dal sostituto procuratore della Repubblica di Cremona, Cinzia Piccioni. “L’intera operazione ha tratto origine – si legge nella nota del comando provinciale di Cremona – dallo sviluppo investigativo di oltre 30 segnalazioni per operazioni finanziarie sospette nei confronti di imprese individuali, società e consorzi operanti nel settore edile, che evidenziavano il collegamento con un’insospettabile, nota, società cremonese, leader nel settore della commercializzazione e posa in opera di pavimenti.
Gli investigatori hanno scoperto, in particolare, che l’azienda cremonese – dal 2004 al 2009 – ha fatto da ““schermo” per mascherare un consistente e vorticoso giro di fatture false, garantendo a sé ed alle altre aziende coinvolte illeciti vantaggi fiscali, complessivamente quantificabili in centinaia di milioni di euro”.
Serena Marotta