I danni provocati dall’esplosione sono i vetri rotti delle finestre, anche di abitazioni adiacenti a quella del Pg.
Quando è avvenuto il fatto, Di Landro era in casa con la famiglia, ma fortunatamente nessuno è rimasto ferito.
Si tratta purtroppo di un altra brutta notizia di cronaca, dovuta alla tensione che è venuta a crearsi negli ultimi mesi nei confronti di Di Landro, reo di aver svolto il suo lavoro di magistrato.
Sono giunti sul luogo dell’esplosione, carabinieri e Polizia di Stato, insieme al pm di turno della Procura della Repubblica di Reggio Calabria.
Di Landro abita in una via pubblica, in una zona chiamata Parco Casoria, dunque i malintenzionati hanno avuto vita facile nel piazzare l’ordigno. Le prime ricostruzioni dicono che l’ordigno, collegato ad una miccia a lenta combustione, sarebbe stato confezionato con tritolo.
Il Procuratore generale ha parlato di tensione malevola e delittuosa crescente nei suoi confronti da parte della criminalità organizzata. Secondo Di Landro vogliono fargliela pagare perchè ha svolto in modo impeccabile il suo compito di magistrato.
Già il 3 gennaio scorso Di Landro era stato vittima di un altro attentato simile… E’ arrivata subito la solidarietà dei colleghi e dei rappresentanti dello Stato, con il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, che ha detto che sarà mantenuto alto il livello di guardia.
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