Un colpo di pistola esploso contro il giornalista del Televideo Rai, Nello Rega, a Potenza, mentre era in auto e stava tornando a casa. È accaduto nella notte sulla strada statale Basentana. L’auto sulla quale viaggiava il giornalista è stata affiancata da un’auto in corsa che ha esploso il colpo, danneggiando il vetro posteriore. Rega, solo in auto, è rimasto illeso. Rientrato a Potenza, ha denunciato il fatto ai carabinieri, che hanno preso in consegna la macchina per effettuare gli accertamenti.
Nello Rega, 43 anni, potentino, lavora nella redazione Esteri di Televideo Rai. Dal 2005 è presidente della “Together Onlus” e del progetto umanitario “LibanItaly”. Il giornalista è da due anni nel mirino dell’Islam radicale dopo la pubblicazione del suo libro “Diversi e divisi” sulla difficile convivenza tra cristiani e musulmani. Tuttavia, dopo le minacce di morte ricevute sia a Potenza che a Roma – gli è stata recapitata pure una busta con delle pallottole – le richieste di protezione fatte da Rega sono rimaste inascoltate.
Dopo l’agguato della scorsa notte, adesso è il suo direttore di Televideo, Antonio Bagnardi, a rivolgere un appello al ministro dell’Interno Roberto Maroni perché venga garantita la sicurezza di Rega. “L’agguato della scorsa notte a Nello Rega dovrebbe far cessare ogni titubanza. Rega poteva essere ucciso – dice Bagnardi -. Perché non viene protetto adeguatamente? Rivolgo un fiducioso appello al ministro dell’Interno Maroni: non bastano mesi e mesi di intimidazioni e ora il tentativo di uccidere? Rivolgo anche un appello ai colleghi dell’informazione – conclude Bagnardi – non liquidate la notizia con poche righe, non è possibile che il caso di Rega sia accompagnato dalla sottovalutazione o, peggio, dal silenzio”.
Serena Marotta
Nello Rega, 43 anni, potentino, lavora nella redazione Esteri di Televideo Rai. Dal 2005 è presidente della “Together Onlus” e del progetto umanitario “LibanItaly”. Il giornalista è da due anni nel mirino dell’Islam radicale dopo la pubblicazione del suo libro “Diversi e divisi” sulla difficile convivenza tra cristiani e musulmani. Tuttavia, dopo le minacce di morte ricevute sia a Potenza che a Roma – gli è stata recapitata pure una busta con delle pallottole – le richieste di protezione fatte da Rega sono rimaste inascoltate.
Dopo l’agguato della scorsa notte, adesso è il suo direttore di Televideo, Antonio Bagnardi, a rivolgere un appello al ministro dell’Interno Roberto Maroni perché venga garantita la sicurezza di Rega. “L’agguato della scorsa notte a Nello Rega dovrebbe far cessare ogni titubanza. Rega poteva essere ucciso – dice Bagnardi -. Perché non viene protetto adeguatamente? Rivolgo un fiducioso appello al ministro dell’Interno Maroni: non bastano mesi e mesi di intimidazioni e ora il tentativo di uccidere? Rivolgo anche un appello ai colleghi dell’informazione – conclude Bagnardi – non liquidate la notizia con poche righe, non è possibile che il caso di Rega sia accompagnato dalla sottovalutazione o, peggio, dal silenzio”.
Serena Marotta