Il blitz è scattato stamattina all’alba. Gli uomini del nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza di Milano, dei carabinieri del Ros, in collaborazione con la Polizia locale, hanno arrestato 35 presunti affiliati alla ‘ndrangheta nel corso dell’operazione “Redux – Caposaldo”, e sequestrati beni per 2 milioni di euro. Gli arrestati sono indagati per associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione, minacce, smaltimento illecito di rifiuti e spaccio di sostanze stupefacenti. L’operazione è coordinata, oltre che da Ilda Boccassini, dai pm Alessandra Dolci, Paolo Storari e Galileo Proietto.
Tra gli indagati, personaggi di primo piano delle cosche reggine e platiote, quali il 59enne boss Giuseppe “Pepè” Flachi e suo figlio Davide. Durante un ricovero di Giuseppe Flachi le riunioni tra i boss avvenivano negli uffici di alcuni funzionari di due ospedali milanesi, il “Galeazzi” e il “Niguarda”.
Secondo i magistrati le ‘ndrine erano non solo infiltrate nei cantieri edili di Milano, ma anche nella gestione della “Security” di noti locali notturni. Inoltre, nell’ordinanza di arresto il gip Giuseppe Gennari ha fatto riferimento anche a una telefonata tra Lele Mora – che non risulta indagato – e Paolo Martino, uno dei boss arrestati.
Serena Marotta
Tra gli indagati, personaggi di primo piano delle cosche reggine e platiote, quali il 59enne boss Giuseppe “Pepè” Flachi e suo figlio Davide. Durante un ricovero di Giuseppe Flachi le riunioni tra i boss avvenivano negli uffici di alcuni funzionari di due ospedali milanesi, il “Galeazzi” e il “Niguarda”.
Secondo i magistrati le ‘ndrine erano non solo infiltrate nei cantieri edili di Milano, ma anche nella gestione della “Security” di noti locali notturni. Inoltre, nell’ordinanza di arresto il gip Giuseppe Gennari ha fatto riferimento anche a una telefonata tra Lele Mora – che non risulta indagato – e Paolo Martino, uno dei boss arrestati.
Serena Marotta