In base ai primi accertamenti, la parte sbriciolata (circa mezzo metro quadrato di spessore) risalirebbe ad un punto della galleria dell’ambulacro centrale del primo piano che, crollando, ne ha rotto le reti di protezione che, comunque, hanno ammortizzato l’effetto della caduta.
Il Sottosegretario ai Beni culturali, Francesco Giro, ha dichiarato che la situazione è sotto controllo e che, proprio per tale ragione, non è stato necessario chiudere l’accesso ai visitatori che anche oggi affollano l’Anfiteatro Flavio, è stata soltanto transennata l’area interessata dal crollo ma le visite turistiche sono proseguite regolarmente. Giro ha rassicurato anche che, per quanto riguarda le operazioni di restauro da 23 milioni di euro, entro 15 giorni si costituirà una cordata di imprenditori pronti a finanziarlo.
Le cause del cedimento, stando a quanto riferito dal Ministero dei Beni Culturali, sarebbero riconducibili a variazioni termoigrometriche.
Ricordiamo che circa un mese fa si era staccato anche il soffitto della Domus Aurea, circa 60 metri quadrati. Gli archeologi accusano la Soprintendenza archeologica della capitale sulla mancanza di manutenzione preventiva.