Oggi, i risultati di un’altra importantissima scoperta: all’interno delle catacombe è stato trovato un cubicolo, datato IV secolo dopo Cristo, appartenente quasi certamente a una matrona convertitasi al cristianesimo.
Ma la scoperta sensazionale riguarda il fatto che sono stati riportati alla luce i volti degli apostoli: grazie al laser e alle moderne tecnologie archeologiche, la pazienza è stata premiata ed è possibile ammirare Paolo e Pietro, le immagini più antiche a figura intera mai ritrovate, e Andrea e Giovanni, le immagini più antiche in assoluto.
Dalla ricostruzione fatta dagli storici e dagli archeologi la tomba doveva appartenere a una matrona, che dopo la conversione al cristianesimo, aveva compiuto un viaggio nei luoghi di Cristo e degli apostoli. Una volta tornata a Roma, aveva fatto costruire per sé e per la figlia una tomba: è, infatti, possibile rintracciare anche i loro volti tra quelli degli apostoli.
C’è voluto più di un anno per riportare alla luce questo tesoro storico e artistico, ma alla fine i risultati sono stati entusiasmanti. Ne hanno parlato stamattina in una conferenza stampa i Monsignori Gianfranco Ravasi e Giovanni Carrù, rispettivamente il presidente e il segretario della Pontificia commissione di Archeologia sacra; Barbara Mazzei, la responsabile del restauro, e Fabrizio Bisconti, sovrintendente Archeologico delle catacombe e docente di Archeologia cristiana e medievale a Roma Tre.
Antonella Gullotti