Coldiretti, in particolare, ha ribadito le sue intenzioni in occasione di uno dei primi risulati ottenuti, ossia l’approvazione da parte della Commissione politiche europee della Camera dei Deputati dell’emendamento soppressivo di quella norma che abrogava la legge che prevedeva come requisito minimo una percentuale del 12% di succo d’arancia per produrre aranciata.
Lo scopo di Coldiretti, infattti, è quello di puntare alla valorizzazione dei prodotti Made in Italy poichè, a suo avviso, i prodotti maggiormente colpiti da questa pratica sono proprio i prodotti base della dieta mediterranea, come il vino, i formaggi e il cioccolato.
Per quanto riguarda i formaggi, in particolare, la Coldiretti si sta battendo per impedire l’utilizzo parziale della caseina e dei caseinati in sostituzione del latte per ottenere formaggi a pasta filata venduti come mozzarella.
Per quanto riguarda il cioccolato, invece, la battaglia intrapresa da Coldiretti riguarda una direttiva dell’Unione Europea che ha imposto all’Italia di arricchire il proprio mercato anche con il cioccolato ottenuto mediante l’aggiunta di grassi vegetali diversi dal burro di cacao.
Ma la battaglia più grande, tuttavia, riguarda il vino. Anzitutto l’Unione Europea ha concesso la possibilità di produrre il cosiddetto “vino senza uva“, ossia ottenuto dalla fermentazione di frutta come lamponi o ribes. Una pratica che porta alla realizzazione di un prodotto che, in base alla tradizione enologica italiana, non può assolutamente essere definito vino.
Sempre per quanto riguarda il vino, inoltre, Coldiretti si sta battendo per evitare che anche in Italia venga utilizzata la cosiddetta la pratica dello zuccheraggio che ha la funzione di aumentare la gradazione del vino attraverso l’aggiunta di zucchero.