Alcuni esponenti dei ribelli libici hanno raggiunto la sede della Corte penale internazionale all’Aja – dopo il mandato di arresto spiccato ieri dalla Corte penale internazionale contro Gheddafi – per mettersi a disposizione e per eseguire l’arresto di Gheddafi.
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Caccia italiani armati su Misurata
Due Tornado italiani armati di bombe sono entrati in azione oggi in Libia. I raid sarebbero stati condotti nella zona di Misurata. I due aerei sono partiti dalla base militare di Trapani Birgi dove stamattina era scattato lo stato di emergenza.
Libia, i ribelli riconquistano Aidabiya e Brega
I ribelli hanno riconquistato prima Aidabiya, poi Brega. I due centri strategici del quadrante est della Sirte sono stati riconquistati tra la scorsa notte e oggi con l’aiuto dei raid aerei internazionali. Già conquistate dalla resistenza anti-Gheffafi e poi perse durante i combattimenti avvenuti tra il 13 marzo scorso e una settimana fa. Il bilancio delle vittime degli scontri è incerto. Secondo i ribelli ci sarebbero nove morti e nove feriti. Altre fonti parlano invece di almeno 21 vittime tra i soldati di Gheddafi e di un generale dell’esercito del rais che sarebbe stato catturato.
Sì al comando operazioni Nato in Libia
All’inizio della prossima settimana, tra lunedì o martedì, il comando delle operazioni militari in Libia passerà alla Nato. L’accordo è stato raggiunto nel corso di una teleconferenza con Francia, Usa e Gran Bretagna. Facciamo un passo indietro. Anche oggi si è svolta una riunione tra i partner della Nato che non erano ancora riusciti a trovare un accordo sulle modalità e il ruolo dell’Alleanza nelle operazioni militari internazionali in Libia. Gli ambasciatori dei 28 Paesi membri si sono riuniti con il capo della Nato, Anders Fogh Rasmussen, per cercare di trovare un compromesso tra la Francia, contraria ad una leadership politica della Nato, e paesi che, come l’Italia, chiedevano invece di fare passare il comando delle operazioni sotto la guida dell’Alleanza Atlantica.
Libia, stop della Nato a Gheddafi
Tank, bombe, sangue. Dopo Zawiyra, Gheddafi si prende Misurata, dove ieri ci sono stati almeno 18 morti, e avanza verso Est. Stamattina ci sono stati nuovi raid aerei da parte del regime libico a Ran Lanuf, almeno 12 i morti e una cinquantina i feriti, dove gli insorti hanno tentato di rispondere con una contraerea.
Battaglia a Tripoli
È l’undicesimo giorno di rivolta in Libia, e sulle strade si continua a spargere sangue. Secondo le dichiarazioni ufficiali, sarebbero 300 le vittime, mentre altre fonti parlano di oltre diecimila morti. Alcuni testimoni fanno sapere che ci sono state altre vittime oggi, in diversi quartieri della capitale: le forze dell’ordine libiche hanno sparato sui manifestanti alla fine della preghiera del venerdì. Attraverso un messaggio pubblicato su Twitter, un inviato della Cnn in Libia scrive che è in corso una battaglia sanguinosa nel mercato del venerdì a Tripoli: “Si spara a casaccio” e precisa che, secondo fonti mediche, nei diversi scontri in Libia ci sarebbero 17 morti tra i manifestanti.