Due Tornado italiani armati di bombe sono entrati in azione oggi in Libia. I raid sarebbero stati condotti nella zona di Misurata. I due aerei sono partiti dalla base militare di Trapani Birgi dove stamattina era scattato lo stato di emergenza.
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Libia, i ribelli riconquistano Aidabiya e Brega
I ribelli hanno riconquistato prima Aidabiya, poi Brega. I due centri strategici del quadrante est della Sirte sono stati riconquistati tra la scorsa notte e oggi con l’aiuto dei raid aerei internazionali. Già conquistate dalla resistenza anti-Gheffafi e poi perse durante i combattimenti avvenuti tra il 13 marzo scorso e una settimana fa. Il bilancio delle vittime degli scontri è incerto. Secondo i ribelli ci sarebbero nove morti e nove feriti. Altre fonti parlano invece di almeno 21 vittime tra i soldati di Gheddafi e di un generale dell’esercito del rais che sarebbe stato catturato.
Libia, caccia francese abbatte jet libico
Nel sesto giorno dell’operazione “Odyssey Dawn” un caccia francese in sorvolo sulla Libia avrebbe abbattuto il primo jet dell’aviazione libica per far rispettare la no-fly zone imposta dagli alleati. Lo scrive sul sito l’emittente televisiva statunitense Abc. L’azione sarebbe avvenuta nella zona di Misurata. L’aereo libico abbattuto sarebbe un Soko G2A-E Galeb, un vecchio jet di attacco a terra di produzione jugoslava.
Battaglia a Tripoli
È l’undicesimo giorno di rivolta in Libia, e sulle strade si continua a spargere sangue. Secondo le dichiarazioni ufficiali, sarebbero 300 le vittime, mentre altre fonti parlano di oltre diecimila morti. Alcuni testimoni fanno sapere che ci sono state altre vittime oggi, in diversi quartieri della capitale: le forze dell’ordine libiche hanno sparato sui manifestanti alla fine della preghiera del venerdì. Attraverso un messaggio pubblicato su Twitter, un inviato della Cnn in Libia scrive che è in corso una battaglia sanguinosa nel mercato del venerdì a Tripoli: “Si spara a casaccio” e precisa che, secondo fonti mediche, nei diversi scontri in Libia ci sarebbero 17 morti tra i manifestanti.